Lasciare un libro per prenderne uno nuovo, regalarlo per far vivere a qualcun altro le emozioni che abbiamo provato noi leggendolo o, semplicemente, dargli una seconda vita.
Tutto questo (e molto altro) è il Proges Bookcrossing (inaugurato a inizio marzo), uno spazio auto-gestito allestito nella sala caffè del della sede della cooperativa sociale Proges in via Colorno nel quartiere Spip di Parma.
Si tratta di un’iniziativa sociale che vuole creare un momento di condivisione e convivialità tra colleghi e colleghe ma anche promuovere la cultura del riuso e del riciclo, trasformando quello che potrebbe diventare un rifiuto in una risorsa culturale.

“L’idea in sé non è affatto originale, oggi le iniziative di bookcrossing sono diffuse” racconta Gaetana Capelli, Ufficio Qualità di Proges. “Trovo, però, che questa tipologia di progetti sia particolarmente bella perché racchiude in sé diversi obiettivi: da un lato permette di dare nuova vita ai libri, mettendoli a disposizione di altri in modo completamente gratuito e senza aspettarsi nulla in cambio. È una pratica che rompe la logica dello scambio tipica della nostra società, riscoprendo il valore della condivisione disinteressata. Dall’altro lato c’è un forte valore ambientale: non possiamo continuare a produrre all’infinito ma dobbiamo ripensare i nostri sistemi e favorire il riuso.”

Francesca Corotti, vicepresidente di Proges, aggiunge: “Questa attività, oltre a promuovere la cultura, favorisce la socializzazione tra colleghi e colleghe, creando un ambiente di lavoro più collaborativo. Nel momento in cui le persone possono condividere idee e passioni si genera un clima che stimola la curiosità per gli altri e il senso di appartenenza, contribuendo a rendere la cooperativa un luogo più accogliente e coinvolgente. Quando abbiamo comunicato l‘avvio del bookcrossing i feedback sono stati subito positivi. Per il futuro mi piacerebbe promuovere una campagna di adesioni nei servizi per realizzare spazi di bookcrossing anche nelle strutture sui territori. E’ un’iniziativa che, nella sua semplicità, segna un passo verso una cultura aziendale più inclusiva ed eco-friendly .”